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112 rivista di cavalleria


La prima schiera usci, si schierò — non sappiamo come — e pare che i Turchi non se ne accorgessero1.

Ma neppure quella cavalleria si accorse che nella notte stessa i giannizzeri avevano prolungato le loro trincee a sinistra verso la Sava, sulla pendice della valletta davanti al trinceramento, a poca distanza dal luogo ov’ella si era schierata. Come ciò potesse avvenire non è facile comprendere dalla sola carta. Forse l'ala destra del trinceramento era alquanto distante dal ciglio della pendice, o il lavoro nuovo dei Turchi era nascosto da qualche lieve risalto del suolo.

Prima dello albeggiare, mentre la fanteria della prima schiera del Corpo di battaglia cominciava a schierarsi fuori del vallo, di contro agli approcci nemici, si levò su dalle bassure una nebbia, insolita in quella stagione, che in brevissimo tempo cuoprì tutto e divenne così fitta come ho detto in principio. Può darsi che il Prìncipe s’aspettasse qualche po' di vela di vapore mattutino che lo aiutasse a celare al nemico i suoi apparecchi di battaglia; ma così la grazia era davvero troppa.

Quando circa le 4 il Pàlffy ordinò che la prima schiera dei suoi cavalli si avanzasse di un breve tratto per dar posto alla seconda che potesse schierarlesi dietro, fu un andare alla cieca, a piccoli e lenti passi, sviando sin d’allora un poco verso destra senza avvedersene. I dragoni dovevano essere al loro solito posto di battaglia all’estrema ala esterna (in questo caso a destra). V’erano esploratori o avvisatori dinanzi alla fronte?... A un tratto si ode vicinissimo, dinanzi ai corazzieri, il terribile grido di guerra dei Maomettani.... «Allah!... Allah!...», scoppiano fucilate contro i cavalieri imperiali a pochi passi di distanza, cadono uomini e cavalli; succede un po’ di scompiglio. Ma sono uomini di ferro quei generali, quegli ufficiali, quei soldati; non voltano le groppe, non indietreggiano, vanno avanti, facendo fuoco, colle pistole, colle carabine, su quelle ombre che veggono sorgere, fuggire, sparire tra la nebbia. Intoppano in fosse, in mucchi di terra.

  1. L’ordine di battaglia normale era in tre righe con intervalli di 10 passi tra gli squadroni. Così ordinati, 42 squadroni avrebbero dato una fronte di un buon chilometro e mezzo almeno. La fronte meridionale del trinceramento aveva, per quanto sappiamo, una lunghezza di circa cinque chilometri e un quarto o poco più.