Pagina:Rivista di cavalleria (Volume I, 1898).djvu/235

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sulle evoluzioni della cavalleria 233


Come si vede adunque, con pochi segnali e con le norme di massima sopra citate, sarà facile di eseguire qualunque movimento di vera manovra, di quelli cioè che realmente si eseguiranno di fronte al nemico.

Taluni obbietteranno però che non sempre il terreno permetterà al capo di far conoscere a tutti i comandanti in sottordine i propri segnali; ma oltrechè in tal caso egli avrà pur sempre a sua disposizione, sia la voce, sia la tromba, non è men vero che, in allora, egli dovrà contare essenzialmente sullo spirito d’iniziativa e d’imitazione.

Anzi, la manovra a segnali, non è che la preparazione a questa manovra ideale; inquantochè, come abbiamo visto, non basta l’applicazione pura e semplice dei segnali per ritenere di poter manovrare senza comandi; esigendosi, con un primo passo, che si metta in azione, in base a norme e principi ben definiti, lo spirito d’iniziativa e d’imitazione.

In cavalleria, tutti lo sanno, non s’improvvisa nulla, e tanto meno si potrà contare sullo spirito d’iniziativa, e d’imitazione, che richiede il concorso di tutti, dal più elevato in grado sino all’ultimo soldato, se non si portò a questo spirito tutta la nostra attenzione per esercitarlo e per svilupparlo, in base a prescrizioni sancite dal regolamento.

Una truppa che non sia stata abituata a manovrare, come sopra è detto, potrà dare, è fuor di dubbio, come lo ha dato pel passato, per merito di qualche suo comandante, degli atti d’iniziativa e d’imitazione, ma questi atti non saranno o saranno mal secondati dai suoi dipendenti, creando confusione e disordine, mentre è in quelle difficili circostanze, che l’abitudine deve produrre: la calma, la celerità, l’ordine nell’apparente disordine, in una parola la disciplina del movimento.

D’altronde, se non vogliamo fare astrazione dai nostri terreni, frastagliati e coperti; se non vogliamo dimenticare che la cavalleria fu e dovrà essere, specie in oggi, l’arma delle sorprese, ne viene di conseguenza che, in generale, sarà su quei terreni che essa dovrà agire; sia per seguire e coadiuvare