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quella da cui tutte le altre, come rami dal tronco, procedono, è da cercarsi, l’abbiamo detto, nell'indole dall’arma nostra: L'azione.
Vorrà forse qualche severo censore ribattere essere questa una ben comoda scusa per l’inerzia intellettuale?
Non mendichiamo scuse, spieghiamo soltanto. Ad ogni modo si smentisca, coi fatti, l’ingiusta censura; si viva della vita del tempo nostro; mentre tutti fanno sentire la voce loro, non si dica che la sola arma nostra è votata, per impotenza, al silenzio.
Su, colleghi dell’arma, la palestra è aperta. A voi il far conoscere i nostri progressi, i nostri bisogni, le aspirazioni nostre; a voi il dispensare i frutti degli studi, con tanta fede, compiuti. È per voi che la Rivista è sorta; è da voi, e per voi, che essa deve trarre il vigore, la vita.
In tutte però, anche nelle più lievi, manifestazioni del vostro pensiero, un alto fine vi guidi: il bene dell’Esercito inseparabile da quello del Re e della Patria.
G. T.