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istruzione delle reclute a cavallo 71

di fronte alla cavalleria tedesca, abituata alla scuola di Zieten e Seydlitz, veri cavalieri di campagna, e da questa fu sempre battuta.

Ci voleva una guerra sfortunata per convincere i francesi che la cavalleria per essere all’altezza della sua missione in guerra, deve cavalcare in campagna durante la pace.

Nel 1778 il Boisdeffre scriveva: «La causa prima dei pochi progressi che la cavalleria ha fatto da venti anni proviene senza dubbio dalla viziosa istruzione individuale del cavaliere. Il metodo di cominciare la scuola del cavaliere facendogli percorrere delle linee circolari è vizioso....».

E scriveva pure: «L’equitazione militare non è punto l’arte di fare eseguire al cavallo dei movimenti straordinari, bensì l’arte di disporre delle sue forze per un giusto ed adatto impiego».

I regolamenti in vigore presso le principali cavallerie europee, sono informati alle idee degli autori citati; ogni artificio a cavallo è ora abbandonato; alla equitazione di maneggio, preferita dagli scudieri, è stata sostituita l’equitazione sul terreno naturale, che è quella del soldato di cavalleria1. Questo un buon istruttore deve prefìggersi nello istruire la recluta. Egli null’altro deve raccomandarle, studiandosi di non meritarsi mai quel rimprovero che il de Bohan faceva agli istruttori di tutte le arti.


NORME PER L’ISTRUTTORE


Passeggiate all’aperto — Istruzione breve e calma nei maneggi. — Tutte le norme date dai nostro regolamento agli istruttori (pag. 95, tomo 1°) si possono riassumere in questa sola: «Sviluppare nella recluta il sentimento del gusto per l’equitazione in campagna».

Il modo più semplice per ottenere questo risultato è indicato dal regolamento (pag 96, cap. 1, tomo 1°). Ivi è detto: «sempre che sia possibile, agli esercizi in cavallerizza si facciano seguire passeggiate all’aperto, che vadano gradatamente aumentando di durata col progredire dell’istruzione».

Queste passeggiate potranno farsi assai presto, se l’istruttore farà uscire le reclute accompagnate da anziani, e se incomincerà a far uscire le migliori, invece di aspettare a farle uscire tutte assieme.

  1. Negli istituti militari non si dovrebbero avere istruttori non militari; chi è incaricato dell’equitazione deve conoscere l’impiego dell’arma. Così soltanto si evita il pericolo di battere un’altra strada. L’equitazione di maneggio è utile soltanto a coloro che si sentono inclinati per questo genere di esercizio, ma è dannoso per la cavalleria.