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DILETTANTI O TECNICI?




Leggendo i fascicoli di ottobre e novembre 1901 di questa Rivista la nostra attenzione venne attratta da due articoli che si sono occupati dell'impiego degli zappatori di cavalleria e della loro preparazione.

Il primo1, a firma di un colto giovane ufficiale, il signor sottotenente Traditi dei cavalleggeri di Lucca, espone, in forma sobria, la deficiente situazione di codesta importantissima specialità, che si concreta in personale scarso e poco addestrato. Citazioni storiche e dati comparativi, scelti e disposti con retto senso di opportunità, corroborano le proposte già per loro stesse meno raccomandabili.

L'altro studio, dovuto a provetto ed intelligente condottiero di cavalli, accenna alla medesima questione dedicandole una rubrica dal titolo Zappatori2. La brevità dell'inciso non ne scema la portata, poiché era difficile davvero in poche righe addensare sull'argomento maggior copia di pensieri.

In entrambi si lamenta l'esiguo assegnamento che in caso pratico l'arma dovrà fare sui propri zappatori i quali, oltre ad essere quantitativamente insufficienti, danno motivo di scarse illusioni circa la loro abilità. Come diretta illazione di tali premesse vien perorato l'aumento del loro numero e un maggiore impulso alla loro preparazione di campagna.

Il sottotenente signor Traditi ha parole d'oro! Tutti i colleghi ammetteranno che i plotoncini zappatori quali li abbiano

  1. «Impiego degli zappatori di cavalleria e loro preparazione». Rivista di Cavalleria, ottobre 1901.
  2. «Dopo il campo». Ph. Rivista di Cavalleria, novembre 1901.