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la scuola di cavalleria 71

Fu pare soppresso per decreto ministeriale il corso per aspiranti ad ufficiali istruttori, determinato dairabolizione di detta categoria di ufficiali.

Nel ’95 cessano di essere comandati alla Scuola i sottotenenti veterinari, sostituiti invece da un corso della durata di un anno degli allievi ufficiali veterinari di complemento, i quali vestirono dapprima l’uniforme della Scuola col distintivo di allievo ufficiale, ed ora posseggono un’uniforme propria che sarà in seguito descritta.

Ed a proposito di uniforme mi è d’uopo accennare che subì frequenti variazioni; all’uniforme propria si sostituì, per alcuni anni, l’uniforme dei singoli reggimenti di provenienza; più tardi fu nuovamente ristabilita e nuovamente soppressa e presentemente ogni ufficiale del quadro permanente veste l’uniforme del proprio reggimento, sostituendo sul trofeo, al numero, la croce.

Ma prima di chiudere questo brevissimo riassunto storico debbo ricordare tre splendide figure, particolarmente benemerite della Scuola e della cavalleria italiana, due delle quali per molti anni prestarono l’opera loro zelante e proficua in questo istituto e la terza l’avrebbe più lungamente prestata, se il crudele destino non l’avesse fatto vittima del dovere nel completo vigore d’una vita piena di lusinghe e di speranze.

Intendo parlare del cav. Cesare Paderni, maestro civile per molti anni del Corpo magistrale e dei sottufficiali aspiranti ad ufficiali istruttori, cavaliere senza pari, maestro insuperabile così dell’equitazione raffinata, che dell’equitazione di campagna, la cui arte ed i cui principi diffuse in tutta la cavalleria italiana; del Maggiore Baralis altro cavaliere e apertissimo ed appassionato, vittima del cavallo della sua passione, della sua tenacia, del suo indomito coraggio: del capitano Tancredi Brascorens di Savoiroux, che, scampato ad una terribile prigionia in Africa, scampato ai pericoli degli ostacoli imponenti della campagna romana, perdeva miseramente la vita saltando una piccola staccionata al campo degli ostacoli, mentre impartiva l’istruzione ai nuovi sottotenenti del corso.

Prima di parlare più diffusamente di ognuno di essi invio da questa rivista al primo auguri i più sinceri ed i più affettuosi di molti anni ancora di vita ed i ringraziamenti dell’intera cavalleria. Gloria agli altri due! Resti il ricordo loro ad ogni ufficiale di nobile esempio e di sprone.