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considerazioni sull’equitazione 415

cavalli coronati nei reggimenti è dato da quei squadroni in cui molto si equilibra artificialmente il cavallo e quindi dove si fa molto uso del morso, di riunione ed andature laterali.

Dovrebbe essere il contrario, poichè il cavallo così artificialmente istruito a ripartire equamente il suo peso sulle quattro estremità, dovrebbe essere il cavallo più sicuro; ma la pratica dimostra ed ha consacrato che tali cavalli sono invece i primi a commettere i più gravi errori in marcia e attraverso al più facile dei terreni di campagna.

Ed è naturale, poichè l’abitudine che con tale sistema contrae il cavaliere di portare o meglio guidare il cavallo in ogni sua mossa, non gli permette di guardare dove mette i piedi e gli toglie così la facilità che ha di spostare naturalmente il suo peso a seconda delle circostanze.

Ad ogni modo, la riforma del nostro regolamento in tutto ciò che concerne l’equitazione e l’istruzione delle rimonte, a mio avviso, s’impone; tanto più che dalla maggior parte dei reggimenti la parte artistica non è più curata come pel passato.

E tale riforma è tanto più necessaria davanti ai perfezionamenti delle armi moderne ed all’impiego nuovo, improntato a maggiore velocità nelle mosse, che avrà la cavalleria nelle future guerre.

Facciamo in modo di non presentare il fianco a chi ci denigra e ci vorrebbe sopprimere come arma inutile. Se però, noi, non perfezioneremo il modo di usare della nostra arma, il cavallo, certamente le argomentazioni contro la cavalleria nelle guerre future verrebbero ad avere un serio fondamento.

Ed è perciò che è assolutamente necessario dare alla cavalleria un nuovo indirizzo, accrescendo le sue prerogative di velocità e resistenza alle celeri andature, piegando a questo concetto anche l’equitazione.

Chi avrà il coraggio di una tale riforma, avrà il suffragio della maggior parte degli ufficiali di cavalleria e si sarà reso benemerito dell’arma.

Ettore Varini

Capitano nei cavalleggeri di Lodi.