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506 rivista di cavalleria

specie il maremmano, non fosse così..... composto da far impallidire i più arditi ed esperti butteri delle nostre maremme.

Non potrebbe essere più semplice se il naturale equilibrio consentisse al puledro di sopportare un peso di oltre cento chilogrammi, schiacciato fra le righe, od incolonnato, ad andature di cadenza prescritta e quindi artificiali.

Non potrebbe essere infine più semplice se la naturale posizione di testa permettesse di poter far fronte a tutti i casi nei quali il cavaliere, coll’armi in pugno e la mano sinistra, più alta due palmi circa di quanto insegna il Caprilli, dovrà fare appello a quell’arrendevolezza che invano si cercherebbe nei cavalli educati a mantenere la naturale posizione di testa.

Ma di tutto ciò il Caprilli non si preoccupa e in appoggio al suo sistema si limita a dire che lunghi anni di pratica e continua osservazione lo hanno convinto che: docilità, tranquillità, arrendevolezza etc. si ottengono dal puledro col solo esercizio razionale e continuo in campagna.

Nessuno, e tanto meno io, vorrà contestare l’esperienza ben nota e incontrastata dell’autore, ma trattandosi di esaminare un nuovo sistema contenente teorie che tendono ad annientare tutto un passato, in fatto anche di addestramento del puledro, importerebbe di sapere con quali cavalli abbia fatta la lunga pratica, o se abbia fatti esperimenti collettivi.

Ad ogni modo un sistema di equitazione militare, non può avere per sola base i dettami dell’esperienza che eccelle nel conoscere a perfezione l’arte d’andar bene in campagna, ma deve pure fondarsi su altri elementi: perchè un regolamento militare, anche semplicemente d’equitazione, bisogna che rappresenti la somma di infinite esperienze, osservazioni e studi fatti in armonia con tutte le branche dello scibile militare.

E come le esigenze tattiche e logistiche rendono necessario il prescrivere cadenze nelle andature, che non sono quelle naturali, e le esigenze dell’equipaggiamento una posizione dei pugni, che non è quella che insegna il Caprilli, così, esigenze di rimonta, di reclutamento, di armamento ed altre possono rendere necessaria la modifica o la totale rinuncia di teorie, o interi sistemi, ritenuti utilissimi nel campo dello sport.

Se così non fosse qualunque esperto tiratore al piccione, si crederebbe in diritto di prescrivere regole per l’efficacia del fuoco di fanteria.