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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/162

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appunti di numismatica romana 137

a Trajano, vediamo che, fatta un’eccezione per quella esistente in unico esemplare al Museo Britannico, la quale al rovescio di Vespasiano porta le due teste di Ercole (?) e Mercurio (?) al di sopra di una stella, e di cui veramente ci è ignoto l’originale, delle altre tutte conosciamo gli originali come appartenenti a qualche imperatore diverso da quello rappresentato sulla moneta di Restituzione.

I due rovesci attribuiti a Giulio Cesare, non compajono che più tardi, la Venere vincitrice sotto Augusto, la Nemesi sotto Claudio; il rovescio dell’Aquila legionaria fra le due insegne militari attribuito ad Augusto1 compare sotto Nerone; le tre restituzioni pure di Claudio furono probabilmente imitate dalle monete in corso dello stesso Trajano, dacché tali rovesci non li troviamo sotto nessuno degli imperatori antecedenti. — Esistettero anche prima? È assai dubbio e io non lo crederei.

Trattandosi di nomi, le cui monete sono molto comuni, quali G. Cesare Augusto, Claudio, ecc., mi sembra assai poco probabile la supposizione che le monete rappresentate nelle sopra citate Restituzioni possano veramente essere andate smarrite, mentre tante altre ne sono rimaste; e, riassumendo, credo che la frase finora usata “L’Archetipo della data Restituzione non si conosce ancora” sia per lo meno poco esatta, mentre potrebbe darsi benissimo che non dovesse mai comparire per la semplice ragione che assai probabilmente non ha mai esistito.


  1. Anche la Restituzione del denaro d’argento d’Augusto colla sedia curule, che pare sia l’unica restituzione veramente imperiale in argento pervenutaci, sembra presa dalle monete di Tito o di Vespasiano, tale rovescio non comparendo prima di quest’epoca.