Vai al contenuto

Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/487

Da Wikisource.
442 umberto rossi


Il prezzo di tre lire e mezzo per libbra d’argento lavorato parve eccessivo al Gonzaga che deliberò di valersi dell’altro giovane artista Gian Francesco Roberti, e rispose al suo agente:

“Havemo visto quanto ne scrivi per la tua de xij circa la manifactura de quelli nostri vasi etc. Respondemote che nui non havemo più rispecto che Zohan Marco ne serva che un altro et seremo contenti, purché siamo ben serviti che tu daghi essi lavori a far a quello Zoan Francesco che tu dici esser gentil maestro, poi chel s’è offerto volerli fare per el mercato che tu volevi dare a Zohan Marco: et la voluntà nostra è che tu non guardi ad una marcha de arzente de più a fare che l’opera sia bella et honorevole. — Viteliane, xiiij februarii 14831.”

Secondo il desiderio del marchese il lavoro dei vasi venne affidato al Roberti, che faceva allora le sue prime prove in arte. Gian Marco che in quel tempo aveva preso dimora in Mantova, tornò di li a non molto a Viadana, ove lo chiamavano interessi di famiglia. Infatti fin dal 1475 era stato nominato curatore dei beni di un Marchio o Melchiorre Cavalli suo parente, mentecatto; e nel 1490 intercedeva dal marchese che fossero ritenuti validi gli atti legali da lui fatti nell’interesse della tutela, sebbene non compiuti colle volute formalità2.

  1. Arch. sudd. Copialettere marchionali.
  2. Arch. sudd. Registri dei decreti, n. 25.

    “Franciscas Marchio Mant. etc. — Johannes Marcus de Cavallis hahitator terre nostre Vitali iane Nobis humiliter exposuit qualiter alias cuidam Melchiori de Cavallis mentecapto et eius affini habitatori dicte terre Vitaliane in curatorem decretus fuit qualiterque licet curam ipsam assumpserit inventariumque honorum ipsius Melchioris confecerit, atamen predicta minime fuerunt legitime facta infra debitum tempus nec omnibus solemnitatibus a jure et statutis nostris requisitis. Quapropter a no-