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220 | alfredo comandini |
commerciale, insignificante nel rovescio. Fu coniata in argento e in bronzo, in numero limitato di esemplari; quelli in argento furono fatti pagare L. 41 ciascuno, e L. 5 quelli in bronzo, e, come è detto nella circolare 28 maggio 1888 del colonnello Missori, presidente del Comitato esecutivo pel pellegrinaggio del 1887, la medaglia fu coniata a “perpetua memoria del Pellegrinaggio stesso” e per distribuirla “solamente alle Società, Istituti, ecc., che intervennero al Pellegrinaggio, o vi mandarono loro rappresentanze.”
Un’altra medaglia, portante lo stesso busto del generale Garibaldi, fu eseguita nel 1888 in Milano dall’incisore sunnominato, signor Cappuccio, quale distintivo di un sodalizio di superstiti garibaldini.
Eccola: Diam. mm. 35.
D/ — Busto quasi di prospetto, col poncho e fazzoletto annodato al collo, testa nuda a sinistra. In giro, ai lati: GIUSEPPE― GARIBALDI. Sotto al busto: A. CAPPUCCIO.
R/ — In alto, stella d’Italia, raggiata. In quattro linee nel campo: SOCIETÀ’ M. S. — VOLONTARI — GARIBALDINI — MILANO. Sotto, incrociati e annodati con nastro, due ramoscelli d’alloro e di quercia.
Questa medaglia ha la maglietta pel nastro, che è di colore rosso acceso, e viene portata dai volontari come distintivo sociale del sodalizio cui appartengono.
Per la inaugurazione della Esposizione Emiliana in Bologna, una grande e bella medaglia era stata