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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/65

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50 umberto rossi

D/ — S • LEODEGARIVS DO― EPISCOPVS • AVGVSTODVNEN • P
Busto barbato di ecclesiastico a destra; nel campo la data 1621.

R/ – INSIGNIA ― ANTIQVISSIMA • ET • MATERNA
Stemma con ornati e corona.

Questo tallero che era della derisoria bontà di 250 millesimi, imitava completamente il tallero del Tirolo dell’arciduca Leopoldo, terzo figlio dì Carlo di Stiria1.

    “e per tanto li potrà spenderà nel nostro stato, et detta moneta la potrà fare conforme il sudetto impronto duranti la sua locatione, o la potrà fare di maggior bontà e peso se li piacerà, ordinando alli nostri Ministri della zecca che trouandola della detta qualità la liberano senz’altro ordine.”

  1. La concessione relativa al tallero è la seguente:
    Concede S. S. Ill.ma a Gio: Agostino Rinarola suo zecchiero una moneta d’argento di bontà di onze tre per libra e pesi n. dodici e mezzo alla libra, che ualerano l’una soldi cinquantasei e por tanto la potrà spendere nel nostro stato, et detta moneta la potrà fare conforme il sudetto impronto durante la sua locatione et la potrà faro di maggior bontà e poso se li piacerà, ordinando alli Ministri della zecca che trouandola della suddetta qualità la liberano senz’altro ordine.
    Alle concessioni segue l’autenticazione del notaio:

    Et ego Joannse f. quondam Petri Mariæ ex Villanis de Pontremulo pubblicus imperiali auctoritate Notarius Collegiatus etc. ac de presenti incola ciuitatis Guastallæ copiam predictam trium concessionum fideliter