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viva voce, vivisque suffragiis ac nemine pœnitus discrepante acclamato dottore e maestro nell’uno e nell’altro giure. Conseguiva l’Odescalchi la laurea dottorale il 22 novembre 1639, compiendo egli il suo ventottesimo anno di età. Però Benedetto non appare che fosse subito ascritto al nostro Collegio dei dottori: parrebbe anzi da una nota autografa del Can. Antonio Maria Odescalchi, che solo alla sua elezione a cardinale egli venisse chiamato a farne parte.

È ben certo tuttavia che nelle feste fatte in Como1 per solennizzare l’elevazione alla sacra porpora dell’eminente cittadino prese larga parte il Collegio dei dottori. Né si contentarono i suoi membri di rendere più decorosa una fantastica luminaria preparata sulla piazza del Duomo; ma vollero con maggior pompa festeggiare il fausto evento con una sacra cerimonia nella chiesa di S. Amanzio, volgarmente detta del Gesù. Quivi recitò, in onore del nuovo eletto, una latina orazione Alessandro Magnocavallo2, scrittore non oscuro di Diarii.

Maggiori feste si celebrarono in Como quando giunse la novella che l’Odescalchi era stato assunto al trono papale: per tre giorni continui vi furono sacre funzioni in Duomo, ed in ciascuna giornata un oratore recitò le lodi del nuovo eletto. La Comunità, il Collegio dei dottori, il Capitolo del Duomo gli scrissero ossequiose lettere di congratulazione, e ne ricevettero da lui amorevole risposta3.


  1. Relazione delle feste ed allegrezze per la promozione dell’Eminentssimo Signor Cardinale Odescalchi fatte dalla città di Como, ecc., ecc. — Como, Caprani, 1645.
  2. Oratio habita Comi in Tempio Divi Amantii ad Vener. Collegium Jurisconsultorum et ad reliquos ordines in Promotione Eminentissimi et Reverendissimi Cardinalis Benedicti Odescalchi. — Como, Caprani, 1645.
  3. Rovelli. Storia di Como. Parte III. Tomo II, pag. 270.