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la medaglia dei dottori di collegio di como 75

Somigliana uno di quelli di Como, e quello di Milano. Vi è in questi una leggerezza di cesello, anche nei più minuti particolari, che salta agli occhi mentre le due fronde di quercia che incorniciano la medaglia sono trattate con molto amore e verità. Buona è pure l’effigie di S. Amanzio, speciale protettore del Collegio (confermato dalla scritta che gli gira attorno nella parte superiore S. Amantius prot. Coll.) 1. Perchè i giureconsulti comaschi scegliessero a protettore del loro sodalizio questo santo, che fu il quarto vescovo della Diocesi può spiegarsi da certi versi di assai remota fattura nei quali desso è celebrato come alunno di Cantorbery2 e quindi probabilmente insignito del grado dottorale. La devozione al Santo Protettore durò a lungo nel Collegio, il quale, il giorno 9 di Aprile veniva con gran pompa ed in forma solenne alla chiesa del Gesù dove si venera la salma di quel vescovo.

Dall’altra parte della medaglia si vede lo stemma degli Odescalchi coronato dalla tiara e le chiavi papali: ciò che doveva sempre ricordare con orgoglio ai dottori del Collegio di Como il loro collega che era pervenuto a sì alta dignità.


  1. L'effigie intiera di S. Amanzio ai vede pare nei due nielli di ferro, che furono del Collegio dei dottori e che ora si conservano nel Civico Museo di Como. Intorno tì ha intera la leggenda: s. amamtius protector. collegii. i. c. c. comi.
  2. Ecco i versi:

    Aprilis sexto celebratur Amantius idus
    Hic Sanctus Como fulsit in Urbe pater
    Si patriam quaeris ratio me carminis ipsa
    Dicere ni malo britanus esse vetat
    Et si nosse velis, hoc Cantuaria alumno
    Gaudet et hoc recubant illius ossa loco.

    Ciceri, cit., pag. 278.