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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/104

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patacchina savonese inedita di filippo maria visconti 99


Combattuta anche quest’obbiezione, potranno forse accettarsi con minor difficoltà le conseguenze che scaturiscono dalle modeste osservazioni suesposte, vale a dire le numerose inversioni che ne derivano tra il diritto ed il rovescio delle monete savonesi.

Vorrei aggiungere alcune considerazioni generali, suggeritemi da quanto precede, e che avrebbero per base il carattere religioso della moneta nel Medio Evo e ancora nei primi tempi dell’Evo Moderno, carattere cui ritengo non si dia P importanza che merita, ma queste considerazioni mi condurrebbero troppo lontano dal nostro punto di partenza, talché stimo opportuno di rimandarle a miglior occasione.


    zungen auf Münzen, ecc., zweite Auflage von Dr. R. Pallmann und Dr. H. Droysen), ch’è molto più recente (1882), registra l’abbreviatura m. s. per Moneta Savonæ, ma tralascia l’altra, s. m.

    Del resto, la sigla m, per Moneta si trova bensì usata frequentemente nei Paesi Bassi, in Germania, in Polonia, in Ungheria ed altrove; — ma, per quanto io mi sappia, tutta la numismatica italiana non ce ne offrirebbe che un solo esempio: il cavallotto di Vespasiano Gonzaga, coll’arme accostata dalle lettere m — s che l’Affò legge: Moneta Sablonetæ. Ma neppure in quest’unico esempio l’interpretazione è incontrastata, poiché vediamo che lo Zanetti, in una postilla all’Affò, esprime i propri dubbi intorno a quella lettura (Zanetti, Nuova Raccolta delle monete e zecche d’Italia, Tomo III, pag. 189).