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moneta inedita di pietro i di savoia 127

pote e successore di Umberto I, debba attribuirsi il denaro di Aiguebelle su cui non avvi nome di principe, e somigliantissimo pel tipo agli altri contemporanei di Vienna e di Moriana, che certamente si vollero imitare ma non contraffare. La cosa si spiega da sé, qualora si consideri che da poco tempo datando allora il dominio sovrano riconosciuto dei Principi nostri, non credettero essi, ad imitazione di quanto fecero altri signori loro coetanei, di tosto inscrivere il loro nome su quelle monete che pure volevano far battere. Imitarono quindi quelle che già avevano buon corso nel loro Stato, e solamente poco a poco stabilirono in modo evidente la loro pretesa, conservando ancora per un certo tempo il tipo antico e cambiando soltanto l’indicazione della località ove avevano fissato una nuova officina per poi adottare poco dopo un tipo affatto proprio sotto Umberto II, se pure ciò non fu prima. Mi viene diffatti il sospetto che non ad Amedeo m ma al suo avolo e fratello del nostro Pietro, col quale resse gli Stati aviti, debba attribuirsi il curioso denaro da me pubblicato nel 18821, che si conserva nella Collezione nazionale di Parigi, e che porta col tipo segusino nel diritto AMEDEVS COMES e nel rovescio SECVЄVITAS per SECVSIE CIVITAS, mentre sulle monete susseguenti sempre ed invariabilmente leggesi: SECVSIA.


  1. Monete di zecche italiane inedite e corrette pag. 5 e tav. I, n. 1.