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Giacomo Bannissio, come appare anche dalla leggenda, scolpita nel diritto della medaglia, era dalmata. Il Le Glay dichiara, per di più, ch’egli nasceva nell’isola di Curzola nel 14661. Dove fosse educato e per quali vie entrasse nelle grazie dell’imperatore Massimiliano I, non è dato conoscere. Di lui, come di valente diplomatico, si hanno però le testimonianze nella trattazione d’alcuni difficili negoziati, occorsi durante il periodo delle guerre, suscitate dai Confederati a Cambrai. È notevole, sopratutto, l’opera prestata dal Bannissio presso la corte di Londra, in qualità d’orator dell’Impero verso il 1515: opera della quale è frequente parola nei Diarî di Marino Sanuto. La medaglia ricorda che l’egregio uomo fu inoltre cancelliere, o segretario di Massimiliano: ciò, che risulta anche dalla pubblicazione del Le Glay2, dalla grand’opera del Sanuto3 e da una informazione, affidata a Giangiorgio Trissino, quando da Augusta, ov’erasi intrattenuto nunzio del pontefice Leone X, ritornavasi a Roma orator dell’Impero4. Dire poi in che anno fosse assunto all’onorevole uffizio, non è certo cosa facile a definirsi.

L’età troppo immatura, di ventidue anni, mi dissuade dal credere ch’egli potesse succedere a Nicolò Ruter, morto nel 1509, il quale fu cancelliere di

  1. Le Glay, Négociations, etc. Tomo II, pag. 40. Paris 1845.
  2. Le Glay, Op., cit. Tomo I, pag, 303 e Tomo II, pag. 40.
  3. Sanuto, Diarî. Tomo XXI7, pag. 670 e Tomo XXVI, pag. 434. Venezia, 1889.
  4. Morsolin, Giangiorgio Trissino, Doc. XXIX, pag. 468. Vicenza, 1878.