Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/270

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isabella sesso 255

del tutto. Ed esatto non è ugualmente nella descrizione della medaglia, che fa parte della Collezione reale di Berlino e fu già illustrata dal Friedlaender1. Lo deduco da un esemplare in zolfo, posseduto, come gli altri due, dal Museo Civico di Vicenza; esemplare, che ho motivo di credere tolto dal custodito in Berlino. L’Armand ritrae, non v’ha dubbio, con esattezza il diritto, dove, recata la leggenda, uguale per intero alle leggende delle altre duo medaglie, dice che il busto d’Isabella, volto a sinistra, ha la testa scoperta co’ capelli distesi, non più in giù però della linea del mento. Ed esatta ugualmente, ancorché non avvertasi il ciuffo come nelle altre due, è la descrizione del rovescio, dove si dice che la Fortuna è rappresentata da una donna nuda, in piedi, con nella manca un freno, nella destra tre chiodi, il piè dritto su d’un cranio, un elmo presso il sinistro, e la leggenda: AETERNA • FORTVNA • Ma l’Armand manca d’esattezza, quando soggiunge che il campo del rovescio reca a sinistra un tronco con foglie. Se così fosse, né si avesse il monogramma, del quale la descrizione non fa cenno, non si capirebbe con che fondamento il dotto francese annoverasse la medaglia tra le incise dall’artefice veronese. Ma buon per lui che quello, che si ravvisa nel campo, non è un tronco. È, invece, il monogramma, bello ed evidente, del Pomedello.


  1. Friedlaender, Die Italienischen Schaumünzen des fünfzehnten Jahrhunderts. XIX. Berlin, 1880-1882.