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appunti di numismatica romana 353

XIII.


AI RESTAURATORI DEI BRONZI ANTICHI




A Roma, dove la terra rende continuamente e generosamente le monete, in ispecie di bronzo, che pel corso di molti secoli andarono a seppellirsi ed ammucchiarsi nel suo grembo, è invalsa la mania di ritornare questi risorti a una seconda vita, all’aspetto e alla freschezza che avevano nella prima. È giusta tale tendenza? Io credo di no. I bronzi escono, come è naturale, dagli scavi coperti d’ossido e di terra. Va bene ripulirli di questa e in parte, con molta cura e delicatezza anche di quello, quando l’immagine ne rimanga troppo offuscata; ma qui dovrebbe arrestarsi la mano del ripulitore, e nulla vi dovrebbe togliere non solo di quanto v’era in origine, ma neppure di quanto vi hanno naturalmente aggiunto i secoli di sepoltura. Cosi fa generalmente l’archeologo pei bronzi di scavo che non siano monete, e li conserva gelosamente nello stato in cui vennero trovati, compreso l’ossido che li ricopre.

Le cose invece procedono ben diversamente per le monete, e la pulitura si trasforma spesso in un ritocco, anche col bulino, con qual danno del pezzo originale e con quale deturpamento dell’arte primitiva ognuno può facilmente immaginare.

Perchè tale differenza di trattamento tra i