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Infine Lodovico XII re di Francia e duca di Milano al primo Maggio 1512 in Blois permette a Gian Giacomo d’aprire zecca a Musso e battervi moneta alla bontà di Milano come già faceva a Mesocco1.

La zecca di Mesocco è accennata da Cesare Nubilonio prete cantore della chiesa maggiore di Vigevano, il quale nella sua cronica, scritta dal 1582 al 1584: Dell’Origine e del Principio di Vigevano et Guerre successe a suoi giorni nel 1582, dice: “Gio. Giacobo Trivultio godendo il Marchisato di Vigevano, ecc. ecc.... teneva in Vigevano residentia a ricevere li suoi redditi et altri negotii pertinenti al suo dominio; faceva stampare monete a Musocco nelle quali era scritto: Jo. Jacobus Trivultius Marchio Viglevani et Francie Marescalcus2.

Lazzaro Agostino Cotta d’Ameno nelle aggiunte al suo Museo Novarese mette “Fu da questo Gio. Jacopo Trivulzio introdotta la fabbrica degli arazzi e tapezzerie di Fiandra. In Misocco di suo dominio fece batter moneta legitima di liga della

    in Solmona, colla quale il Trivulzio incarica il prete Giovanni Paolo proposito di S. Vittore e il notaio Alberto da Salvagno Gronese, di chiedere in suo nome all’imperatore Massimiliano la conferma del feudo di Mesocco, autorizzandoli a prestare analogo giuramento di fedeltà. Ritrovandosi però essa ancora nell’Archivio Trivulzio, si può supporre non sia stata adoperata.

    Nello stesso Archivio; Araldica cart. 11. Copia senza data di un diploma di Massimiliano I, il quale ad istanza di G. G. Trivulzio, conferma la legittimazione del figlio naturale Camillo, fatta da un conte Palatino, accordandogli di poter succedere nel feudo di Mesocco qualora mancasse la linea mascolina del conte Nicolò figlio legittimo. Questo documento è certo posteriore a quello di conferma, forse anteriore al 1501, anno nel quale Nicolò sposò Paola Gonzaga.

  1. Vedi doc. 7 in appendice. Citato dal Mazzuchelli, pag. 351.
  2. Manoscritto nella Trivulziana. Codice 2255, Mazzuchelli, pag. 351.