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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/575

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del quale si parla dal Gualdo, non è l’unico. A quello, che reca il palazzo di Venezia in Roma, voglionsene aggiungere altri quattro. In due si ha lo scudo dei Barbo, sormontato dalla tiara e dalle chiavi, con leggenda diversa. Nell’uno è incisa la stessa, che leggesi intorno al palazzo di Venezia in Roma: HAS • AEDES • CONDIDIT • ANNO • CHRISTI • MCCCCLXV .; nell’altro sta scolpito: HANC • ARCEM • CONDIDIT • ANNO • CHRISTI • MCCCCLXV • [1]. Ne’ due altri rappresentasi una donna inginocchiata fra due fanciulli. Nell’uno leggesi: LETITIA • SCOLASTICA • A • BO; nell’altra, dove la donna tiene in mano un cornucopia, sta scritto: HILARITAS • PVBLICA[2]. Ora io non dirò che i quattro rovesci sien tutti, come l’unico diritto, del Vellano. Non darebbe forse in fallo chi ritenesse di lui i due dallo scudo dei Barbo, sormontato dalla tiara e dalle chiavi. Nell’A • BO • del rovescio, rappresentante la donna inginocchiata fra due fanciulli con la leggenda: LETITIA • SCOLASTICA •, fu riconosciuto da Gaetano Milanesi l’Aristotele Bolognese, o altrimenti l’Aristotele Fioravanti da Bologna, ingegnere e architetto, a cui commettevasi da Paolo il trasporto di un obelisco[3]. Io non ho sott’occhio né questo, né l’altro rovescio, dove la donna, inginocchiata fra due fanciulli, tiene in mano il corno dell’abbondanza e si legge: HILARITAS • PVBLICA. Ma a giudicare dalla somiglianza del concetto vorrebbesi credere che l’artefice dell’ultimo de’ due non fosse altro dal Fioravanti di Bologna, se pur non è l’identico rovescio della medaglia d’uguale dimensione, il cui diritto, rap-

  1. Armand. Tomo II, pag. 83, n. 5-6. — Trésor de Numismatique, I, XXIII, 6. — Litta, op. cit. Barbo, n. 5.
  2. Armand. Tomo II, n. 7-8. — Litta, op. cit. Barbo, n, 2-S»
  3. Armand, Tomo III, pag. 163, b,