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le monete dei pontefici romani, ecc. 59


Il nuovo eletto fu subito consacrato, e senza seguire l’esempio dato per primo da Giovanni XII, conservò il proprio nome di Leone, ottavo fra i Pontefici di tal nome1. Il Papa deposto tenne ferma la sua opposizione al Concilio e allo Imperatore che lo aveva riunito. Lontano da Roma egli preparava la rivendicazione a favor suo, la più feroce vendetta contro Leone ed Ottone.

Quest’ultimo volle passare il Natale in Roma, ma frattanto rimandò buona parte delle sue schiere a raggiunger le altre ancora occupate ad espugnar le fortezze tenute da Berengario e da Adalberto. Seco trattenne a propria guardia poca truppa, ma scelta. Al vigile Giovanni parve il momento opportuno per liberarsi con un colpo solo dello imperatore e del novello Papa. Fu ordita e assai ben preparata, entro le stesse mura di Roma, una ribellione armata. In tal modo, Giovanni XII attentò perfino alla vita di colui, che appena due anni innanzi aveva chiamato dalla Germania e incoronato Imperatore per ispontanea sua volontà. Sostennero la congiura, colla ribellione armata, tutti gli ordini di quel popolo, che

  1. Nessuno degli otto papi ed antipapi, immediatamente succeduti a Giovanni XII, cambiò nome nell'assumere il Pontificato, e ciò prova che l'esempio non poteva, o non doveva imitarsi in ragione dello scopo che lo aveva determinato. Nel 984 fa eletto papa Pietro vescovo di Pavia, che volle chiamarsi Giovanni e fu il XIV di tal nome. In questo caso si comprende facilmente la ragione del cambiamento, che certo fu il rispetto dovuto al primo papa S. Pietro. Questa volta l'esempio fu seguito volontariamente da tutti fino a Sergio IV, (anno 1009) nel qual tempo una costituzione prescrisse il cambiamento di nome, basandosi su quelli ideali religiosi che sicuramente non erano nella mente di Giovanni XII.
    La costituzione è rammentata dal Palazzi l. c. col. 205.