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le monete dei pontefici romani, ecc. 77

dalla moneta corrente di Pavia, si modellò in qualche modo su quella di Lotario. Fatto è che oltre il diametro ed il peso corrisponde la forma delle lettere, strette ed allungate, benchè colle aste meno grosse, e proprio simili sono specialmente l'A, la R, la S1.

A seguito delle premesse considerazioni sembra possa abbastanza ragionevolmente ritenersi, che la moneta, segnata dal Promis come terza, sia invece la prima coniata col nome di Leone VIII. Questo fatto dà la ragione della somiglianza del tipo colle altre battute in Roma, senza attribuirla ad arbitraria imitazione dello zecchiere. Una strana condizione di cose indusse Ottone ad ordinar ne’ suoi stati una moneta pel Papa, che necessariamente riuscì di tipo affatto straordinario. Eventi poscia non meno strani lo portarono in Roma a batter moneta colla potestà sovrana delegata dal Papa, e per conto di questo: le due posizioni non si copiavano, ma si rassomigliavano perfettamente, e benissimo venivano rappresentate dallo stesso tipo di monete, colla sola variante di sostituire al D N non mai usato dai papi, come tali, il nome di OTTO autorità imperante delegata. E tal qualifica viene ben designata dal nome dello Imperatore messo al secondo posto e quasi nello esergo. Ma vi è impresso in nominativo, e

  1. Da pochi mesi ha preso posto nella mia collezione delle pontificie la rara moneta di Leone VIII, che poi ha dato occasione a questo studio. Possedevo già un esemplare della moneta di Lotario I, e precisamente quella riportata dal Brambilla nella Tav. II, n. 12, e qnindi ho potato fare i confronti che ho notati. Resta soltanto il dubbio nel peso. Il mio Leone è un vero fior di conio, ma è mancante di due non piccoli pezzi nel contorno. Così, com’è, pesa oltre un grammo: parrebbe che intero potesse raggiungere il grammo 1 e 1|2, come il mio Lotario.