Pagina:Rivista italiana di numismatica 1891.djvu/177

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la zecca di pontestura? 161

trarre sufficiente appoggio dair antico possesso di quel luogo per parte dei Paleologhi di Monferrato. Come pure avrebbe avuto bisogno di qualche non agevole e però non dedotta dimostrazione il fatto, che Giovanni Giorgio, mentre in Casale stavano nel possesso del marchesato di Monferrato, prima Guglielmo II e poscia Bonifacio II suoi zii, si inducesse a battere moneta per proprio conto, ed in località affatto nuova e singolare.

Le esposte considerazioni nel loro complesso mi indurrebbero a ritenere che la monetina pubblicata da Promis e da Maggiora-Vergano, fosse dal primo di essi rettamente assegnata a Casale ed al marchese Guglielmo II. Escluderei pertanto dal novero delle zecche italiane Pontestura, che, se ammessa, sempre sulla fede del Maggiora-Vergano, nel pregievolissimo lavoro di Bibliografia numismatica dei fratelli Gnecchi (Milano, 1889), non trovai nominata nel Vade mecum del raccoglitore di monete italiane edito nel 1886 dai signori G. Bazzi e M. Santoni, ai quali però è sfuggita la leggenda DOMINVS PROTECTIO MEA portata distesamente dal testone di Guglielmo II, e che io, a seguito del Promis, troverei abbreviata nella monetina sulla quale mi sono trattenuto.