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342 arturo g. sambon

nuovo quindi gli Aquilani si facevano a supplicare «et perche questa cita non pò vivere senza moneta de rame et de quelle e in maxima penuria non ce correndo al presente né quattrini né celle marchesiane né altra moneta minuta supplicarete se digna farece gratia de posser far bactere almeno mille ducati de cavallucci, attento che senza quilli non tanto questa cita ma tucti li convecini non poteriano vivere 1» e Ferdinando, convinto della necessità di concedere agli aquilani il conio di quella moneta, dié finalmente l’ambito permesso. Scrisse poi, il 18 sett. del 1489, agli aquilani che facessero mettere in ordine la zecca e apparecchiassero tutto per dame consegna a Gian Carlo Tramontano mastro della zecca Napoletana2. Ecco i tipi coniati sotto la direzione del Tramontano:

D/FERRANDVS oooo REX

Busto a destra con corona radiata.

R/ EQVITAS • REGNI • (aquiletta) ••

Cavallo gradiente a destra; nel campo, una rosa; all’esergo, T fra due rose.

Varianti. — L’aquiletta si trova variamente disposta in modo da tagliare diversamente l’epigrafe. Ne do qualche esempio: — 1) EQVITAS • REGN (aquiletta) I • — 2) EQVITAS • REG — NI • — 3) EQVITAS o RE ∞ — GNI • In alcuni esemplari si ha all’esergo la T fra due cerchietti invece di due rose.

D/FERRANDVS ooo REX •

Busto a destra con corona radiata.

R/EQVITAS RE — GNI •

Cavallo gradiente a destra; sopra, una rosa, e sotto la gamba sinistra anteriore, sollevata in alto, un T. All’esergo, aquiletta tra due rose.



  1. R. C. S. Curia 23 bis, fol. 95.
  2. R. C. S. Curia 23 bis, fol. 104.