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monete italiane inedite nella coll. brambilla 457

delle monete di Sabbioneta finora pubblicate, porta la figura nimbata della Vergine Maria stante di prospetto col divin figlio fra le braccia. In giro da sinistra corre la leggenda: HIC • EST • SOL • ET • VNICA • Da ambedue le parti le leggende hanno rilevato contorno di perle.

Al motto supremamente laudatorio diretto alla Vergine è qui premesso lo stesso HIC • EST • che troviamo in moneta di Sabbioneta, come inizio di altre leggende adatte a diversa ma pur divota rappresentazione. Speciale venerazione aveasi in Sabbioneta, e da Vespasiano Gonzaga per la Vergine. Chiese ed Oratori ne portavano il nome, ed anche in altre monete trovasi effigiata Maria e come Assunta e come Immacolata. Qui nella nostra mancano gli attributi di quelle due forme, ma con immagine non nuova per i poeti Maria vi è detta Sole ed anche Unica, come unico è l’astro maggiore che illumina la terra 1.

Questa moneta è del modulo di 20 millimetri, pesa grammi 1.800, e da regolare assaggio risulta di lega inferiore ad un quinto di fino (millesimi 185).

Indagando qual corso avesse questo pezzo, e sotto quale denominazione, e fatto a questo scopo ogni opportuno confronto con altre monete affini per epoca, località ed intrinseco, venni con soddisfazione a conchiudere, essere esso esemplare di una Gazzetta o pezzo da due soldi, quali si battevano circa la metà del secolo XVI in diverse zecche nostrane.

Fra le monete della zecca di Guastalla battute per Ferdinando Gonzaga verso il 1670, l’Affò ha

  1. Tu sine nube dies, tu sol sine labe perenni
    Accendis, orbem lumine, etc.

    Giacomo Balde, Ode Partenia. In opere, Torino 1805.