Pagina:Rivista italiana di numismatica 1892.djvu/146

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teri tipografici, e ne facevano uso. Piacemi aggiungere che la Certosa di Pavia, sino dal 1560, veniva autorizzata dal Priore della Grande Certosa, e dal Capitolo generale dell’Ordine a mettere a stampa tutti i libri d’uso nella sacra liturgia, con ampio privilegio per tutte le Case dell’Ordine, come da Patente del 28 agosto 1560, che trovo riferita a capo di un Missale secundum ordinem Cartusiensium, impresso In Cartusia Papie Monachorum cura, 1561. Di questo Messale ha esemplare la Biblioteca civica Bonetta, ed altro esiste nella Biblioteca della Università di Pavia.

In serie speciale, e distinta dalla parta strettamente sfragistica, il Vallier ci presenta col titolo di Numismatica di San Brunone, novanta impronte, che per la maggior parte sono di medaglie così dette di divozione, quali soglionsi, o si solevano distribuire dalle corporazioni religiose, e che a simiglianza dei sigilli appartenendo a vari tempi, ed a diverse regioni, possono colla scorta delle apposte opportune ed erudite notizie aprir adito a proficui confronti.

Fanno notevole eccezione in quella serie di impronte nove pezzi fra medaglie e monete al nome di Papa Alessandro VIII, il quale amò riprodurre ripetutamente il nome e l’effigie di San Brunone fondatore dell’Ordine Certosino, a cui il Calendario della Chiesa assegna il giorno 6 ottobre, correndo il quale, nell’anno 1689, lo stesso pontefice era stato elevato al sommo suo ufficio.

Le esposte sommarie indicazioni possono, io spero, essere sufficienti a formare un concetto dell’estensione, e della relativa importanza del lavoro a cui il Vallier si è dedicato con amore costante, e con tale paziente insistenza da potersi ben dire attinta all’esempio dei benemeriti ascritti all’Ordine preso ad argomento della divisata e ben compiuta illustrazione. Ma oltre le doti della costanza nel proposito, e dell’opera paziente per raggiungerlo, credo che nel nostro autore debbansi riconoscere e commendare la vasta e speciale erudizione, e l’ordine tenuto nel disporre la mole dei materiali, quali seppe in tanti anni, e da ogni parte raccogliere.