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numi plumbei 173


Di più — e questo è un argomento assai valido — sono parecchi i piombi che, riproducendo un denaro repubblicano, riproducono colla medesima fedeltà alcuni di quei contrassegni, che troviamo tanto frequentemente sui denari d’argento, e tali contrassegni sono sempre più numerosi sui piombi riproducenti monete sciupate, che non su quelli stampati su monete a fior di conio, precisamente come avviene colle monete genuine. Ora chi vorrà asserire che i contrassegni di garanzia potessero essere apposti alle monete di piombo? Se alcuna di queste fosse capitata fra le mani di un controllore, questi se ne sarebbe subito accorto e l’avrebbe immediatamente scartata.

I piombi contrassegnati sono dunque la prova definitiva che essi non potevano essere altro che monete false, riprodotte sulle genuine.

Una certa maggiore difficoltà s’incontra a spiegare piombi riproducenti monete di bronzo; ma la difficoltà non è insormontabile, se si considera che grande era la differenza di valore fra il bronzo e il piombo, e grande la facilità di fabbricare tali contraffazioni, mentre il piombo presto ossidato prende quella tinta neutra o nerastra, che può benissimo confondersi colle variate tinte delle monete di bronzo da lungo tempo in circolazione.

Concludendo dunque, tutti i piombi antichi riproducenti monete non si possono considerare altrimenti che come monete false.

Francesco Gnecchi