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tre medaglie in onore di frate giovanni da vicenza 213

il conte da Schio1. Il che non si potrebbe dir certamente della riprodotta dal Mazzucchelli: dove, a non parlar che del solo rovescio, la differenza è assai notevole e per il motto - PACEM • RELINQVO • VOBIS •; in luogo dell’altro: - PACEM • MEAM • DO • VOBIS - e per il globo od elmo, circondato di fiamme, in luogo della donna seduta con la face inversa. Ben vuolsi giudicare differenza di poco rilievo quella che corre tra il rovescio della medaglia, posseduta già dal conte Lodovico da Schio, e il rovescio della presente, recando entrambe la stessa leggenda e lo stesso concetto simbolico, meno sviluppato nell’una, dove non s’ha che l’unica donna seduta, più diffuso nell’altra, in cui alla figura seduta stanno dappresso le altre due, rappresentanti la Guerra e la Discordia.

La medaglia, illustrata dal Mazzucchelli e dall’Armand, non è adunque la sola, che siasi coniata in onore di frate Giovanni da Schio. Ad essa è forza aggiungere le due, ricordate dal Calvi, d’una delle quali vuolsi riputare, come ho detto, l’esemplare, ch’io tengo sott’occhio. Ma da questo fatto zampilla naturalmente un sospetto: mi sorge il dubbio cioè di non aver colto, forse, nel segno, quando attribuivo al Mariani la medaglia, illustrata dal Mazzucchelli e dall’Armand. Il mio giudizio fondavasi allora sulle parole del Gualdo, le quali non sono così esplicite e chiare da determinare siccome lavoro del Mariani, l’una piuttosto che l’altra medaglia2. Stando però a’ diritti sarebbe forza convenire che l’insieme e la posa del busto accusino il lavoro d’una identica mano. Diversi del tutto, così nella leggenda, come nelle figure simboliche, si presentano, invece, i rovesci. Ma questo non toglie che vi si assomigli

  1. Calvi, Op. cit., pag. 27. Vicenza, 1772.
  2. Rivista Italiana di Numismatica. Anno III. pag. 112, Milano, 1891.