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medaglia in onore di giuseppe da porto 359

parecchie famiglie. Il nume del conte Giuseppe, figlio di Girolamo1, associasi, del resto, la prima volta ai ricordi di uno spettacolo, dato nel 1539 entro l’ampio cortile del suo palazzo, residenza oggidì del conte Colleoni, per opera della Compagnia della Calza sur un teatro di legno, architettato dal Serlio2; incontrasi quindi sul frontone del palazzo, eretto da lui in Vicenza su disegno del Palladio nel 15523; appare tra i fondatori dell’Accademia Olimpica, istituita nel 1555 dal fiore dei letterati vicentini4: s’annovera tra i cittadini preposti nel 1565 alla direzione degli apparecchi immaginati dal Palladio, in occasione di publdiche feste5: leggevasi fino al 1834 sur un caminetto murato in una stanza del suo palazzo palladiano nel 1572, ott’anni avanti la morte6. Mecenate d’artisti, il Da Porto fu largo di protezione al Palladio, al Riccio, a Paolo Veronese, al Zelotti e al Vittoria, ch’esercitarono per lui la sesta, lo scalpello e il pennello7.

Dire in quale anno si coniasse veramente la medaglia, non è cosa, di cui s’abbian le prove. Che il Da Porto morisse nel 1580, non v’ha, come s’è

  1. Magrini, Memorie su Andrea Palladio, pag. 294. Padova, 1845.
  2. Beccanuvoli, Tutte le donne vicentine: vedove, maritate e donzelle. 1539. — Magrini, op. cit., pag. 15 e pag. x, nota 22.
  3. Magrini, op. cit., pag. 295.
  4. Magrini, Il Teatro Olimpico. Padova, 1847.
  5. Da Schio, op. cit. — Magrini, Memorie intorno Andrea Palladio, pag. 70.
  6. Da Schio, op. cit. — Tornieri, Descrizione delle architetture, pitture e sculture di Vicenza, P. II. Vicenza, 1779.
  7. Tornieri, op. cit., pag. 86. — Da Schio, op. cit. — Magrini, op. cit., pag. 330.