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annotazioni numismatiche genovesi 475

concludenti: beninteso che ho scartato quelli troppo consunti, e qualche altro che per essere coniato sopra un tondino più grosso, raggiungeva un peso eccezionale. Orbene, i pezzi da D 1 e D 2 mi hanno dato la media pel denaro di gr. 0,65, mentre quelli senza iniziale e colla sola cifra, raggiunsero a mala pena la media di gr. 0,45.

Volendo confrontare questi pesi con quelli di epoche diverse dei Dogi biennali, potremo farlo benissimo, avendo i pesi legali di emissione tanto per la seconda metà del XVI, quanto per la stessa del XVIII secolo. Nel 1572 il peso dei minuti doveva essere di gr. 0,499, nel 1582 di 0,471, nel 1590 di 0,447 e nel 1602 di 0,4321. Infatti i minuti col castello pesati in buon numero, scartando i meno conservati, mi hanno dato una media in peso di gr. 0,45, che combina appunto colla media dei pesi legali: e conviene ricordare che questi minuti hanno ancora un titolo, quantunque di soli 41 mm. Viene poi quello colla Vergine dopo del 1638 che pesa gr. 0,69, non tenendo conto del secondo esemplare meno conservato che pesa molto meno: e questo aumento in peso devesi all’abolizione della lega, anzi credo che il peso legale debba essere maggiore, ciò che potremo forse verificare con migliori esemplari.

In seguito, forse anche prima del 1670, si coniò un grosso pezzo in rame da 12 denari colla metà ed il quarto, con leggende sulle due faccie2, monete abolite poco dopo3 e che danno la media

  1. Desimoni, Sui denari minuti, etc. in Giornale ligustico a. IX-1882, p. 224-225.
  2. V. Tavole Genovesi, nn. 1768 e 1778-80.
  3. Il Desimoni, colla consueta cortesia, mi dà notizia di una tal proibizione avvenuta in data 21 gennaio 1671, della quale trova cenno in un ms. dell’Avignone.