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NOTIZIA DEL RIPOSTIGLIO

di


S. GIOVANNI INCARICO




Gli Atti della R. Commissione conservatrice de’ monumenti per la Provincia di Caserta, nella tornata del 6 giugno 1892 (pag. 119-124), danno la promettente notizia d’un tesoretto di denari della Repubblica romana, rimesso a luce lo scorso marzo nel territorio dell’antica Fregellae. E propriamente nel comune di S. Giovanni Incarico, un contadino di Pontecorvo, mentre arava in un terreno demaniale a 400 metri dal fiume Liri, s’imbattè in un gruppo di monete d’argento, e ne radunò circa 300. Frattanto, sparsasi la voce della scoperta di un tesoro, corsero sul posto molte persone di San Giovanni Incarico e della vicina Pontecorvo; le quali messesi a frugare per tre giorni di seguito, ne rinvennero altre 500 circa. Quasi tutte furono subito vendute a Cassino, a Roccasecca, a Napoli. I carabinieri (essendo avvenuto il trovamento in terreno demaniale) arrivarono a sequestrare sole 19 monete, le quali furono date in deposito al Museo Campano. E unicamente di queste si è occupata la R. Commissione di Caserta.

Altri elementi, e di una certa importanza, io posso aggiungere, avendomi il sig. Giovanni Loiola, Segretario comunale di S. Giovanni Incarico, permesso di esaminare le 161 monete, che subito dopo la scoverta egli comprò da parecchi contadini. Le quali unite alle 19 del Museo Campano, ad altre 19 dell’orefice Nicola Brancaccio, e a 3 che vidi in Napoli provenienti da quel ripostiglio, formano una massa di 202 monete, di cui dò il catalogo.