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MONETE D’ORO


CONIATE DA CARLO I D’ANGIÒ


A TUNISI




In un ripostiglio assai numeroso di monete normanne, sveve ed angioine, trovato recentemente nei dintorni di Napoli, comparvero due multipli di tareno di Carlo d’Angiò, di grande interesse per la leggenda del dritto.

Queste due monete sono simili a quella che pubblicai già in un precedente articolo sulle monete di Carlo d’Angiò1 e che trovasi nella ricca nummoteca di Torino. Ma quell’esemplare, essendo l’epigrafe incompleta, a cagione dell’irregolare contorno, aveva dato occasione a parecchie divinazioni, di cui nessuna si avvicinava al vero. Il Promis che acquistò, per il Museo di Torino, quel prezioso tareno, nel classificarlo, l’aveva posto tra le monete di Carlo II, interpretando forse per SЄCVNDVS × RЄX il rimasuglio d’epigrafe SЄ.... VS • XP che circondava il K, impresso nel mezzo della moneta.

Nel precitato lavoretto sulle monete di Carlo I, dimostrai l’inverosimiglianza di una tale attribuzione, ed accennando alla più probabile interpretazione di

  1. A. Sambon, Monnayage de Charles I d’Anjou. Tav. III. “Annuaire de la Société française de Numismatique„, Luglio-Agosto 1891.