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la zecca di reggio emilia 181

La nuova battitura fu affidata ad Elia Anelli di Parma, che si assunse l’incarico, dietro ricompensa di dieciotto bolognini per ogni marco1.

L’anno dopo, per avvantaggiare il commercio cittadino che reclamava una certa quantità di moneta piccola, il capitano del popolo faceva la proposta di una nuova battitura, in consiglio degli Anziani. Dopo lunghe discussioni, prevalse il partito di coniare altre otto o diecimila lire di reggiani piccoli, dandone ancora l’incarico ad Elia Anelli ed a suo fratello Bertolino, colle stesse condizioni dell’anno precedente, limitando il termine della locazione ad otto mesi2. Sembra che l’Anelli si associasse nella locazione Iacopino Bellinzoni ricordatoci quale fabricator monete prò septengintis vigiliti duobus Marchis di detta moneta fabbricate ad rationem da cui et veto bottonenomili parvorum pro quolibet marcho3.

La battitura s’iniziò ed era già a buon punto, quando per diverse cause che arrestarono il lavoro e sopratutto per la carcerazione del fratello di Elia per fideiuxionem quam fecit prò Thomaxio de Anellis, allo scadere del termine la coniazione non era finita secondo i patti fìssati colla Comunità e l’Anelli fu costretto a chiedere una proroga di due mesi, che ottenne, per ultimare il lavoro4. Ma neanche al termine della nuova dilazione il lavori) era finito e il locatario domandava un’ultima proroga di un mese e mezzo, con un’istanza alla Comunità: dalla quale risulta ch’esso pure, non e noto per quali cause, era stato rinchiuso in carcere, ed infermo.


  1. Arch. cit. — Masseria. 13 e 24 novembre 1325.
  2. V. le lunghissime deliberazioni nelle Provvigioni dell’Arch. cit. 1326, 13 luglio.
  3. Arch. cit. — Provvigioni. 1327, 20 maggio.
  4. Arch. cit. — Provvigioni. 1327, 12 marzo.