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appunti di numismatica romana 151

Stati, dalla riunione dei quali doveva poi risorgere l’Italia moderna. Teoderico fu il primo che osò portare il nome di Re d’Italia, e il suo medaglione d’oro, il primo che presenti i titoli di Re (REX) e di Principe (PRINCIS) potrebbe quindi considerarsi come il punto di partenza, come la moneta prima e fondamentale di quella gloriosa serie, che, divisa e suddivisa per secoli in mille ramificazioni, era poi destinata a unificarsi nella maturanza dei tempi col nome del Padre della Patria, e a consacrare l’avvenimento dell’Italia risorta colle monete portanti il nome e l’effigie del Re Vittorio Emanuele.

Di capitale importanza per la storia, per la monetazione e per l’arte, il medaglione merita che ci fermiamo a dare alcuni cenni sulle condizioni contemporanee del mondo romano, e a fare qualche considerazione sulla monetazione dei Goti in Italia, onde poterlo giudicare nell’ambiente in cui venne prodotto.

Faccio precedere la descrizione del medaglione e la breve cronaca del ritrovamento.

D/ REX THEODERICVS PIVS PRINCIS e una piccola palma. Busto loricato e clamidato di fronte, a capo scoperto e capigliatura lunga e ricciuta1. La lorica è a squame di pesce e la clamide è assicurata sull’omero destro con un fermaglio rotondo. La mano destra si
  1. A primo aspetto io avevo giudicato che il busto di Teoderico fosse rappresentato in semplice capigliatura; ma poi qualche amico, che lo vide, mi fece l’osservazione che invece lo si era inteso rappresentare in parrucca. Da allora entrai in un periodo di dubbio; pensai di interpellare le migliori autorità in fatto d’arte bizantina, per sapere se a quei tempi fosse ammissibile una parrucca, e diramai in varie parti d’Europa le impronte del medaglione. Ma come spesso o sempre avviene, tot capita, tot sententiae, e mi giunsero le affermazioni più disparate. Chi mi assicurava essere giustissima la mia interpretazione, e altro non essere possibile che la semplice capigliatura; chi invece sosteneva assolutamente esser quella una vera parrucca, e mi citava l’esempio delle parrucche assire, persiane, babilonesi, egiziane, di epoca