Pagina:Rivista italiana di numismatica 1895.djvu/244

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236 emilio motta
    «Grassoni testoni zenoesi a libra una soldi doi et dinari sey L. 1 s. 2 d. 6.
    «E li mezi al equipolente.
    «Grossi de Genoa da soldi sette et dinari tri s. 7 d. 3.
    Aggiungevasi, per la miglior esecuzione della grida: «Et ancora, per provedere ad molti inconvenienti e desordini» volemo e per la presente similiter coniandamo che non sia persona alcuna ut supra, la quale ardisca ne presuma cernere ne far cernere moneta forte da la manco forte, ne trabucare ne fare trabucare, ne fondere ne fare fondere alcune monete fabricate in la dieta nostra cecha de Milano, sotto la pena del bavere e de la persona, comò per li ordini e decreti passati se contene.
    «Volimo ancora che non sia persona alcuna che possa tenire ne far tenire bancheti in la cita nostra de Milano, nec per le altre citade, terre, e lochi del dicto nostro dominio de Milano, per comprare monete e bolzonalia, se non quelli che serano deputati per lo dicto magistro de cecha e compagni, quali siano obligati dare idonea securtà al offitio de le monete de fidelmente comprare corno li sarà comisso.
    «E perchè niuno possa restare inganato o vero damnificato per Io presente ordine e novo decreto, se declara e concede, e per queste nostre declaramo et concedemo termine uno mese, dopoi la publicatione de queste nostre, a poter smaltire e spendere le peze d’oro e d’argento, le quale non sono comprese in la presente ordinatione....»

436. — 1508, giugno 17. — Ordinazioni fatte per la coniazione delle monete nelle città di Milano e di Asti, al peso del marco di Milano, valendo il ducato soldi 93 milanesi. [Argelati. De Monetis II, 281].

    «Grossoni, sive Testoni Solidorum 22, et Denariorum 9, pro singulo Grossono, fiunt numero Petiarum 24, pro singulo Marcho: et sunt in liga Denariorum 11., et Granorum 13 cum dimidio: et tenent de fino, seu pretiosiore argento, uncias septem, et Denarios 17, pro singulo Marcho. Et habent de remedio in pondere Denarium unum: et in liga granum unum pro quarta parte cuiuslibet unciae.
    «Grossoni Solidorum 6 fiunt numero Petiarum 60, pro singulo Marcho: et sunt in liga Denariorum 7, et Granorum 8, cum dimidio: et tenent de fino uncias quinque, et Denarium unum