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contributo alla storia della moneta romana 315

Una riforma radicale pareva necessaria e questa non poteva tentarla un imperatore debole come Caligola o Claudio: la riordinazione della moneta di bronzo fu eseguita sotto Nerone. Si vuol rimproverare a questo imperatore la riduzione del peso del denaro e dell’aureo, ma non mi consta che si sia mai parlato della sistemazione delle monete di bronzo a cui accenno. Due furono, a mio credere, le ragioni che lo indussero a tentarla: l’avvilimento nel quale era caduto l’oricalco; la necessità di dare al dupondio un segno che lo facesse distinguere a prima vista dall’asse. Con Augusto queste due monete si distinguevano facilmente, come ho detto di sopra; ma ben presto non fu così sotto Tiberio, Caligola e Claudio: dupondii ed assi erano quasi la stessa cosa e per conseguenza si confondevano. La serie dei bronzi di Nerone è una delle più ordinate ed esatte che si conoscano. Fu abolito il pessimo uso invalso di coprir d’oricalco il rame nei dupondii e nei sesterzii, usando per cjuesti una lega nella quale entravano rame, zinco e stagno a un dipresso nelle seguenti proporzioni: rame 81,07; zinco 17,81; stagno 1,05. Ad evitare scambii fra i medii bronzi fu impressa sui dupondii la testa radiata, sugli assi la testa laureata dell’imperatore. Un altro pregio dei bronzi di Nerone è la bella tecnica. Egli che era ammiratore dell’arte greca, chiamò buoni artisti a lavorare i conii, cercandoli fors’anche nella Grecia, perchè alcuni sesterzii hanno la testa lavorata con molta maestria, il qual pregio quasi sempre si desidera sulle monete degl’imperatori.

Ma veniamo a studiare più da vicino la serie di Nerone. Di lui conosconsi sesterzii, dupondii, assi e frazioni dell’asse. Il sesterzio conserva il peso di gr. 27,29 che aveva sotto Augusto, il dupondio quello variante dai 13 ai 15 gr., con la testa radiata, l’asse