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94 emilio motta
fabricati in diverse Ceche, quali facti li debiti asagij valeno assai mancho del loro debito corso, et maxime quelli fabricati nela Cecha de Bologna, Piasenza, Parma et Modena n sicché si ordina il bando completo di quelli «fabricati in diete ceche, cioè Piasenza, Parma, Modena et Bologna, quasi tutti ad una medema conformità in modo che saria difficile alla magior parte cognoscere quelli fabricati in la Cecha de Roma, quali sino ad questhora sono fabricati boni». Termine 8 giorni ad espor- tarle dal dominio ducale.

498. — 1526, febbraio 15, Milano. — Ripetizione delle gride e degli ordini in merito alle monete [Reg. Panig., P. P. 6, – Bellati, Mss.].

     Conferma in ispecie delle gride dell’ottobre 1524 e 1525, e delle penalità contro gli spenditori di monete false e gl’importatori di monete di zecche straniere.

499. — 1527, febbraio 16. — Trebbia presso Piacenza. Privilegio di zecca a favore del conte Filippo Tornielli per Desana [Trivulziana Cod. n. 1618, fol. 41. — Riv. ital. di Num. 1894, fasc. III, p. 401].

500. — 1527, febbraio 19, Milano. — Grida relativa alle monete [Reg. Panig. P. P. 41. — Bellati, Mss].

     Contro il dispositivo delle precedenti gride del febbraio dell’anno pross. pass. «di novo sono comparsi certi grassoni da soldi decepste de diversi stampi, quali fatti li debiti assagij valeno solum soldi tredeci, et denari sei per caduno, et anchora sono comparsi de dicti denari da soldi decesepte fabricati nela cecha de Messerano, quali hano da uno canto una Aquila, et da laltra uno homo armato in pede... valeno solum soldi septe per caduno». Siano bandite, confermando il divieto di circolazione delle monete uscite dalle officine di Casale, Saluzzo, Messerano, Desana, Torino, Chìvasso, Carmagnola, Mirandola, Crevacuore, Concordia, Piacenza, e Parma.
     Si conferma, assieme agli altri capitoli per adulterazioni, ecc. «uno capitolo quale prohibisse che non si possa spendere né recevere alchune monete nove così de oro como de argento de qualunque sorte voglia se sia, per il qual capitulo se intende che anche quelle monete nove de Belinzona ne daltre Ceche pfohibite, non se possono spendere né recevere, né tenere, et