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jacopo iii mandelli conte di maccagno, ecc. | 481 |
- l'aquila imperiale ed i titoli dell’imperatore Ferdinando II. La croce sorgente fra le teste dell’aquila apparisce doppia e patriarcale. (Tav. VIII, N. 2).
Già presso di me, serbasi ora nel patrio museo di Brescia, nella cospicua raccolta legatagli dall’ottimo cittadino il defunto Camillo Bruzzoni.
Il peso sì di questo che dello zecchino descritto sotto il n. 9 arriva ai 16 carati della marca di Venezia o di Colonia (3 grammi e 2 decigrammi); l'oro poi del quale sono formati apparisce di titolo scadente.
In quest’arme sono veramente raffigurati i leopardi dei Mandelli che nelle altre vedemmo sostituiti da leoni. Non so spiegare la seconda inquartatura la quale entra a comporre anche l’arme più complicata della doppia. Il ch. di Koehne giudicò poter essere l’arme di Maccagno, ma forse è di parentado. I tre bisanti, o palle che siano, compariscono senza accompagnamento dell’aquila nell’arme del primo ongaro.
Questa bella moneta si conserva nel gabinetto imperiale di Vienna e vedesi effigiata in quel suo catalogo delle monete d’argento.
Come la doppia da due, questa varietà, posseduta dal conte Tazio Mandelli di Piacenza, fu descritta nei manoscritti del Viani.