Pagina:Rivista italiana di numismatica 1896.djvu/516

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varietà 503

sociazione milanese. Era questa il Sesino della Prima Repubblica milanese. Stentai a procurarmelo, giacché quei messeri si guardavano bene dal propormi i loro prodotti; ma, appena ebbi veduto la moneta, ne pubblicai sulla attuale Rivista (Anno I, 1888, fasc. IV, pag. 497-498) una descrizione, mettendone in guardia i raccoglitori. La moneta, come il Pipino, era abbastanza ben fatta, ma ad un occhio un po’ pratico si rivelava subito per falsa e pel tipo, e per caratteri e per quell’insieme che non si potrebbe facilmente definire, ma che è insegnato dall’esperienza. In poco tempo i sesini disparvero, e un mio amico che desiderava acquistarne un esemplare per la sua collezione di monete false, non fu capace di trovarlo.

Nel gennaio del 1891 mi fu annunciata la comparsa di una moneta di esimia rarità. Si trattava nientemeno che del Fiorino d’oro della I Repubblica milanese, del quale, come tutti sanno, si conoscono oggi tre soli esemplari. A quell’annuncio mi nacque subito il sospetto che quella moneta potesse essere una nuova falsificazione dei noti compari. Quando la moneta mi venne nelle mani, il sospetto si tradusse in certezza, e ricorsi di nuovo alla Rivista per informarne il pubblico (Anno IV, 1891, fasc. I-II, pag. 280-281). Siccome però la Rivista, essendo trimestrale, non sarebbe uscita che in capo a due mesi, trovai opportuno di dare subito la notizia ai raccoglitori, e ne mandai un comunicato a varii giornali cittadini.

Nel 1892 comparve la quarta falsificazione della nostra ditta; uno zecchino di Ferdinando II Gonzaga, Principe di Castiglione. Quella moneta mi fu mostrata dal Sig. Ing. Agostino Agostini, il quale mi assicurò di averla acquistata a prezzo favoloso. Lo stesso Signore aveva pur acquistata una moneta di conio identico, battuta in argento. Riconosciutele per false, ne diedi tosto comunicazione ai raccoglitori per mezzo della Rivista (Anno V, 1892, fasc. I, pag. 158-159). Il Sig. Agostini, pubblicando nel 1895 la sua illustrazione della Zecca di Castiglione delle Stiviere, vi univa in appendice, dandone anche il disegno, il famigerato zecchino e la moneta simile in argento. Parlando del giudizio sfavorevole da me dato su quelle monete, aggiungeva che a quel giudizio devesi contrapporre quello di altri cultori reputatissimi che