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138 francesco gnecchi

che impiegherebbe oggidì un raccoglitore; ma si sia accontentato di restituire quei denari che naturalmente gli cadevano sotto mano. Ammesso ciò, rimarrebbe levato di mezzo completamente anche per queste il famoso problema della scelta.

E così, da quanto finora siamo andati dicendo, risulterebbe che tutta la faccenda delle restituzioni, sia repubblicane sia imperiali, invece di presentarsi irta di difficoltà, di dubbii e di stranezze inesplicabili, apparirebbe facile e piana, come del resto è naturale che sia, perchè nell’ordine dei fatti non è strano se non ciò che ignoriamo o che conosciamo male.

" Forse per più sottil persona si vedrebbe in ciò più sottile ragione; ma questa è quella ch’io ne veggio e che più mi piace1


CLASSIFICAZIONE E COLLOCAMENTO

DELLE RESTITUZIONI.


Lasciando ora il campo della speculazione, veniamo ad una questione positiva di fatto.

In tutti i cataloghi e in tutte le collezioni, le restituzioni sono collocate sotto il nome del principe restituito e, dirò anzi in via più generale, tutte le monete postume sono collocate sotto il nome del principe commemorato; così noi vediamo attribuite ad Augusto i bronzi coniati in Roma al suo nome sotto Tiberio, e le sue restituzioni coniate tanti anni dopo da Tito, Domiziano, Nerva, Trajano o Adriano.

Ciò è evidentemente un anacronismo. Può passare che le monete di consacrazione facciano quasi un seguito alle monete dell’imperatore consacrato, come impresse immediatamente dopo la sua morte, quasi

  1. Dante, La Vita Nuova. § XXX.