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atti della società numismatica italiana 367

di Napoli, di cui avete avuto notizie dal verbale dell’ultima seduta del Consiglio, e che oggi venne uificialmente proclamata, e al prossimo trasporto della nostra sede nel Castello Sforzesco di Milano.

L’avere a nostro Presidente Onorario il primo dei nostri Soci, S. A. R. il Principe di Napoli, mentre è per noi altissimo onore e segno della stima che la nostra Società ha saputo acquistarsi nel breve periodo della sua vita, c’impone anche l’obbligo di curarne con tanto maggior impegno il progresso e lo sviluppo, e di tendere sempre più in alto colle nostre aspirazioni nel campo scientifico.

Il cambiamento della nostra sede attuale con quella splendida che il Municipio di Milano gentilmente ne consente nel Castello Sforzesco, mentre ci mette nella felice condizione di una vita di intimità colla Società Storica Lombarda che ci sarà vicina e colla quale avremo anzi comune la sala delle adunanze, ci offre anche uno sgravio finanziario, vantaggio non trascurabile, viste le condizioni economiche della nostra Società, che pur troppo non sono floride.

Possiamo dunque rallegrarci dei due avvenimenti ed accoglierli come felici auguri a bene sperare per l’avvenire.


Soci.


Il numero dei Soci, alla fine del 1896, era di 93, di cui 40 effettivi e 53 corrispondenti. Gli associati alla Rivista erano in numero di 108, con un leggero aumento su quello dell’anno precedente.

Forse l’essere in certo modo avvicinati alla Società Storica Lombarda potrà suggerire qualche combinazione atta a procurarci dei Soci; ma per ora ogni supposizione sarebbe prematura.


Biblioteca.


Alla fine del 1896, mercè le generose donazioni, di cui si tenne nota nei resoconti delle sedute del Consiglio, la nostra Biblioteca raggiungeva il numero di 460 volumi e 510 opuscoli.

A fronte dei vantaggi che ci offre il trasloco nel Castello la nostra Biblioteca soffrirà invece un danno, che è bene segnalare. In questa vecchia sede, la vicinanza della ricca biblioteca numismatica del nostro Segretario Cav. Prof. Luppi era di grande sussidio ai nostri studiosi, perchè lasciata liberalmente a disposizione di tutti. Il trasloco ci priverà di