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312 ettore gabrici

di oricalco col segno di valore e la testa laureata sono tutti indistintamente del tempo della Riforma, cioè hanno tutti la testa di Nerone come quella dei numeri 10 e 13 della tavola II, e secondo i principii da noi stabiliti per la presente classificazione, relativi alla iconografia di Nerone, non possono mettersi accanto ai dupondii con la testa laureata e il segno del valore che hanno tutti la testa di Nerone col globetto, anteriore, come sappiamo, al tipo della riforma (V. tav. I, n. 16, 17 e tav. II, n. 1). Perciò riteniamo che questi assi debbano scendere più giù nella scala cronologica ed esser messi accanto ai dupondii con la testa radiata e agli assi d’oricalco anche con la testa radiata. Non pare che sia possibile determinare l’anteriorità delle due serie di assi d’oricalco; ve n’ha con la testa laureata e segno di valore o senza e con la testa radiata e segno di valore o senza. Al più si può ritenere col Kenner anteriore la serie col segno di valore e posteriore l’altra, essendo naturale che il nuovo asse di oricalco al suo apparire portasse un segno del suo valore e che dopo un certo tempo, quando si fu diffuso nel commercio e da tutti fu riconosciuto, non avesse più bisogno di quel segno.

Esposte le ragioni di queste nostre divergenze dalla classificazione che il Kenner stabilisce, ricostruiamo la serie dei dupondii e degli assi neroniani nel seguente modo.

Da principio la monetazione di Nerone non fu che una continuazione di quella di Claudio con le necessarie varianti del tipo e della leggenda. Nella serie dei bronzi di Claudio, il quale dette opera a riformare il peso delle monete, già apparisce un segno sicuro per l’asse, la testa nuda dell’imperatore1.


  1. Vedi una mia preced. memoria " Contributo alla storia della m. rom. da Augusto a Domiz., pag. 22. Cfr. Kenner, op. cit., p. 234-235 „.