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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1897.djvu/372

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358 luigi rizzoli

sertazione del Verci1, un’altra posseduta dalla mia famiglia e che hanno in ambo i lati il solo carro, condividendo l’opinione del conservatore del M. Bottacin, l’assegnerei a questi due principi, che insieme tennero il dominio di Padova dal 1350 al 1355.



Accanto a questa moneta deve a ragione essere collocato un denaro piccolo inedito, che si trova nella raccolta di cose padovane della mia famiglia.

Probabilmente esso altro non è, che una prova di zecca, male riuscita, della stessa moneta teste illustrata (tav. n. 3).

L’arte infatti, perfettamente somigliante, dimostra ad evidenza la contemporaneità della battitura delle due monete in parola.

Comunque sia, questo denaro che direttamente mi riporta al sigillo e alle tessere, spettanti al condominio di Jacopino e di Francesco il Vecchio, non dubito attribuirlo ai due principi suddetti.



Ai primi tempi della signoria di Francesco il Vecchio, il Kunz2 assegnava una moneta, ignota allo stesso Verci, avente da un lato: una testa coi capelli ricciuti, rivolta a sinistra ed all’intorno +CIVITAS, dall’altro: nell’area la lettera F ed all’intorno + PADVA (tav. n. 4).

Il dotto numismatico ritenne ciò per la somiglianza, che detta moneta presentava con quella che occupa il primo posto nella presente dissertazione.


  1. Zanetti, Op. cit., Vol. III, pag. 435, n. 8.
  2. Period. Num. e Sfragis. cit., Vol. II, pag. 81.