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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1897.djvu/509

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la zecca di bologna 485

nuova locazione del 1502 in cui non è fatto il nome dello zecchiere: da quelli rileviamo che si batterono ancora le solite monete d'oro, d'argento e di rame ai soliti conii e lega1.

Più importanti sono i capitoli della successiva locazione del 30 giugno 1506. L'officina fu affidata a Napoleone Malvasia per cinque anni: egli prometteva di battere ogni anno (oltre le somme commesse da privati) libbre 500 di quarti, grossoni, grossetti e bolognini della lega consueta, e 20 d'oro; l'affitto dell'officina monetaria era portato a L. 120 annue, coi soliti obblighi di pagare operai, tagliatori, incisore, manovali, di tenere i registri in ordine ecc.2.

E quella fu l'ultima locazione del periodo bentivolesco.


(Continua)               



  1. Zecca B. 3 (Affitti, ecc.).
  2. Partiti 12, c. 79, r. e Zecca B. 3 (Affitti, 1506)