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know on coins „ (Introd., pag. xlviii), e che risalga alla prima metà del VII secolo a. C. Antichissimo, ma che non oltrepassa la prima metà del VI secolo è un tetradramma di Calymna, il cui rovescio incuso con figura a rilievo ricorda la più antica coniazione di elettro dei secoli VII e VI a Parium e a Miletus, come pure le più antiche monete d’argento di Eretria in Euboea e d’Apollonia ad Rhyndacum (Introd., pag. lxxxvii). Salvo però queste e poche altre eccezioni (come Carpathos, Lindus, Camirus, ecc.) gl’inizii della monetazione della Caria non sono, in generale, tanto remoti quanto quelli della Jonia. Manca infatti l’antichissima coniazione dell’elettro, che ha un semplice accenno nella città di Camirus (pl. xxxiv n. 6). Può dirsi che nella Caria propriamente detta, cioè nella parte continentale, non vi sia stata coniazione prima della conquista di Alessandro, ad eccezione di alcune città della costa (Cnidus, Chersonesus, Jdyma, Termera, Astyra) le cui zecche funzionavano prima che cominciasse la dominazione di Hekatomnus (395 a. C). Diversa era la condizione delle isole poste di rincontro (Cos, Rhodus, Calymna) con le loro città. Trovandosi esse lungo la via che menava in Oriente, i loro porti diventarono ben presto scali importanti di commercio e le popolazioni sentirono il bisogno di avere una monetazione che regolasse i loro scambii. Il piede monetale fu quello delle città con le quali avevano relazioni commerciah; così ci spieghiamo perchè Cos, Idyma, Camirus adottassero il sistema eginetico ed invece Lindus, Jalysus, Posidium Carpathi, intente al commercio con l’Est, preferissero il sistema fenicio (Introd., pag. lxxxix, xc).

Al periodo dell’arte più fina appartengono le monete del satrapo Hekatomnus, i bellissimi stateri d’oro (pi. xxxvi n. 5) e d’argento e i tetradrammi di Rhodus con la testa di Helios di fronte, che non sono estranei all’influenza dell’arte di Kimon (Introd., pag. cii); gli stateri e tetradrammi di Cnidus con la bellissima testa di Venere che si vuole sia una copia del capolavoro di Prassitele, sopra certi esemplari appartenenti alla prima metà del IV secolo (Introd., pag. l).

Ma una monetazione abbondante in tutte le città della Caria non si ha prima del II secolo a. C, allorchè per