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la zecca di bologna 195

tello avendo coniato monete di titolo inferiore al prescritto.

Urbano VIII (1623-1644). È appunto a questo tempo che risale la introduzione di altre monete d’oro e d’argento quali il ducatone, il mezzo ducatone e il gabellone da 3 bianchi, già adottati i due primi dagli Stati vicini, non escluso Modena degli Estensi, che seguitava a fabbricarli fin dal 16041.

In seguito a una relazione compilata da due orefici assai pratici di cose di zecca, Carlo Viscardi e Giacomo Corsini, e dopo autorizzazione e forse ordine perentorio del papa gli Assunti di Zecca il 28 novembre 1624 ordinavano al zecchiere di coniare:

1.° " Il Ducatone nuovo di Bologna da 10 bianchi e mezo: tenga di fino onze undici per libra peserà once una carati 18 1/2, valerà L, 5 e soldi cinque.

2.° " Il mezzo Ducatone simile a proportione et valerà L. 2. 12. 6.

3.° " Il Gabellone da 3 bianchi come sopra pesarà 1/4, c. XI e valerà L. 1. 20 (sic).

4.° " La Piastra, et sarà di due Bianchi di detta bontà, pesarà carati 34 e valerà L. i.

5.° " Il Bianco sarà proportionabilmente di detta bontà pesarà carati 17, valerà soldi x.

6.° " Il Mezzo bianco overo Carlino alla rata per metà del bianco pesarà carati 8 y, valerà soldi 5.

7.° "Il quarto di bianco overo mezo carlino alla rata soddetta rispettivamente valerà soldi due e mezo„2.

Si noti che il valore del Ducatone bolognese era un po’ minore di quello romano e ciò fu stabilito,

  1. Crespellani, op. cit.; Cesare Duca, pag. 78 e segg., e 82.
  2. Partiti, 31, c. 62, r. e Piani, ecc., b. 12 dell’Assunteria di Zecca, 20 nov. 1624. "Relazioni intorno ad un provvedimento riguardante gli scudi d’oro.„