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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1898.djvu/226

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222 francesco malaguzzi

spadana e della Cisalpina, di quello austriaco del 1799 e del francese 1800-1802, della repubblica del 1802 fino al Regno d’Italia con Napoleone Re (17 marzo 1805) abbiamo ben poco a dire, nel nostro argomento. La zecca in tutto questo periodo rimase aperta e battè varie monete. Della repubblica Cispadana ci rimane un rarissimo pezzo d’oro da venti lire coll’immagine della Madonna di S. Luca. Della Cisalpina il Carlino e il doppio Carlino colla scritta COMVNITAS ET SENATVS BONONIENSIS.

Dagli atti dei saggiatori1, (quasi le sole carte che ci rimangono prima del 1806, e colle quali si chiude la serie di carte dell’antica assunteria di zecca) rileviamo che nel giugno del 1797 gli scudi d’argento da 100 bolognini l’uno erano della bontà prescritta di oncie io di fino per libbra e del peso di ottavi 7 e carati 14 l’uno ed al numero di 12 per ogni libbra di peso di Bologna, meno carati 72: le doppie d’oro erano della bontà di denari 22 per oncia, le murajole (4 soldi) della bontà di oncie 2 d. 18 e ne andavano 104 alla libra di Bologna. Questa bontà e questi pesi rimasero gli stessi anche negli anni susseguenti.



  1. Nell’ultima busta dei Piani e discipline monetarie ad ann. — V. anche Miscellanea. Vi manca quella delle monete d’oro. La coniazione ne fu limitatissima.