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82 francesco malaguzzi

Con motu proprio 3 giugno 1519, diretto a tutte le città soggette alla Chiesa, il papa stabiliva molti capitoli da seguirsi per l’avvenire nel batter moneta, fissati per la zecca di Roma e da imitarsi dalle altre città dello stato. I capitoli stabilivano, che si potessero battere:

1.° Fiorini d’oro puro del peso di una libbra ogni cento, e ognuno di grani 69 con 1/8 di altro grano: questi fiorini eran detti di Camera per distinguerli da altri pure d’oro, "larghi di perfecto et puro oro„ tali che 96 "con 1/3 de un altro fiorino facciano una libra de oro et ciascheduno di peso pigli 71 grano„ senza rimedio di peso o lega;

2.° Leoni d’argento dei quali 10 facessero un fiorino d’oro di Camera "et lo argento sie de undici onzie cum uno denaro, de modo che ottantanove leoni e mezo facciano una libra di simile argento et ciascheduno pesi tre denari e cinque grani e un quarto.... per rimedio denarj duj in ciaschuna libra zoe nel peso et nella lega: uno zoe nello excesso; et l’altro nel defecto„;

3.° Mezzi leoni dei quali 20 facessero un fiorino: della stessa bontà e lega dei leoni e ne andavano 179 alla libbra e con 4 denari di rimedio.

4.° Quarti di leoni quaranta dei quali facevano un fiorino d’oro: della stessa bontà e lega dei leoni: ne andavano 358 alla libbra con denari 7 di rimedio.

5.° Bolognini o baiocchi, cento dei quali valessero un fiorino d’oro "de lighe 9 e 3/4 de una altra ligha„ con rimedio di denari 6: "ottocentosei de li quali e un quarto de uno altro bolognino rendano una libra de argento et habbiano di rimedio nel peso octo danari„:

6.° Mezzi bolognini, duecento dei quali valevano un fiorino di Camera, della stessa lega e bontà del bolognino: "di quali dui con la mita de uno altro leone sopra Mille e seicento e trentadui e mezzo facciano una libbra de argento de peso„:

7. Monete di rame detti piccoli, senza lega; 400 di essi facevano una libbra e 16 valevano un baiocco1.


  1. Assunteria di zecca. Miscell. b.a 23. Abbiamo seguito nelle esatte citazioni del motu proprio la versione italiana di quel tempo che è unita al testo latino.