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Pagina:Roma Antica 4.djvu/106

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34 MEMORIE

è una fontana sotto una gran volta antica che al presente si gode, e li Romani vi vanno l’Estate a ricrearsi. Nel pavimento di essa fonte si legge in un Epitaffio essere quella la fonte d’Egeria, dedicata alle Ninfe. Favoleggiando i poeti dicono, che Egeria fosse ninfa di Diana, ed essendo innamorata di un suo fratello molto lungi da lei , volendogli scrivere che tornasse, prese lo stile, e scrivendo pianse sì dirottamente, che Diana mossa a compassione la convertì in viva fonte; e questa dice l’Epitaffio essere la medesima fonte, in cui fu convertita.

84. L’Adone1 del Vescovo di Norcia, ora de’

  1. Non è stato il Vacca solo, che abbia creduto Statua di Adone quella, che realmente è di Meleagro, altro Eroe in diverso genere della Storia favolosa; ma altri ancora, come saviamente ha osservato il Gronovio nel I. To. delle Greche Antichità pag. Nnn. ivi; Alios erravisse video qui in nomine Adonidos hanc Statuam ediderunt, inter quos Stephanus Perraccus: ed avrebbe potuto aggiungervi lo stesso Aldrovandi (contemporaneo al ritrovamento della medesima), conchiudendo in fine il lodato Gronovio, che quantunque nella Favola di Adone vi abbia luogo il Cignale, non potevasi mai in alcun modo rappresentarsi dalla testa recisa di quel terribile animale, come già prima ancora di aver contezza del sentimento del Gronovio, era stato rilevato nella Nota alla Roma Antica del Nardini colla sola naturale, e obvia riflessione fra la diversità dell’avvenimento dell’uno, e dell’altro Eroe, sapendosi, che Adone restò ucciso dal Cignale, e Meleagro vincitore, quale appunto si rappresenta dalla Statua, di cui si tratta, unitamente col Cane, e Testa sudetta, che formano tutto il gruppo: alludendosi dalla tronca testa, depositata su di un tronco al dono, che fece Meleagro della medesima ad Atalanta, come la prima, che avesse avuto il vanto di ferire quel feroce Cignale, reso celebre per la desolazione delle Campagne Calidonie per vendicar Diana; dono per altro fatale, che fu sorgente di tutti gl’infortuni che lo condussero a miseramente morire, come presso de’ Mitologi si trova registralo.
    Ammirasi pure, oltre la riferita, altra rappresentanza di Meleagro vincitore, in una delle otto Tavole di bianco marmo, che appese ad uso de’ Quadri dipinti, poco sopra in queste Memorie abbiamo accennato ritrovarsi nel Palazzo Capodiferro, ora Spada, scolpita con figure di mezzo rilievo di eccellente antica maniera, vedendosi nel mezzo di quella la figura di Meleagro appoggiata all’asta, che ha